la mia storia

51 anni, sposato con Luisa e con un figlio di 14 anni (Giovanni).

Architetto libero professionista da 25 anni.

Sono stato Sindaco del Comune di Tavagnacco dal 2014 al maggio del 2019.

Mi porto dietro un’esperienza in cui ho messo tutto me stesso, la mia passione, la professionalità, l’impegno e l’onestà. Ho svolto il ruolo di amministratore pubblico (assessore, vicesindaco e sindaco) conscio del fatto che il mio ruolo era ed è al servizio della comunità.

Ho svolto decine di assemblee pubbliche con la convinzione che la progettualità acquisti valore aggiunto se discussa e partecipata. Mi sono confrontato molto con i cittadini; talune volte non hanno condiviso le mie e le nostre scelte ma sono certo abbiano sempre compreso la buona fede ed il desiderio di fare il bene della comunità.

Ho cercato di non limitarmi all’ordinarietà perché credo che il compito di un buon amministratore sia quello di trovare le soluzioni adeguate rispetto ai tempi in cui ci si trova. Ho studiato, mi sono informato, assieme ai colleghi abbiamo sperimentato perché sperimentare non vuol dire aver paura di sbagliare ma bensì volontà di migliorare.

Abbiamo attraversato periodi difficilissimi ma al tempo stesso stimolanti. Le ridotte capacità economiche degli enti pubblici, ci hanno costretto a pensare ancora di più, a sollecitare la tanta creatività presente sul territorio, a guardare alle esperienze più innovative, a mettere in gioco le nostre capacità.

Abbiamo guardato a chi è rimasto indietro e a chi, improvvisamente, in età non più giovanissima ha perso le proprie certezze.

Abbiamo fatto in modo che il Comune parlasse di lavoro, facendoci promotori di iniziative in grado di creare le condizioni per far sviluppare nuove opportunità, in particolar modo per i giovani.

Abbiamo fatto tutto ciò con grande umiltà, senza paura ma anche attraverso un forte dialogo con il territorio e la sua comunità.

Il 26 maggio 2019 abbiamo perso le elezioni ed ora a noi spetterà il compito di fare opposizione. Un percorso duro e rigoroso ma anche assolutamente propositivo, il tutto nell’interesse della collettività.

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